Ogni giorno troverete pubblicato un disco che per qualche motivo ha inciso nella mia formazione socio-culturale, non ci sarà una cronologia, non voglio schemi, ma avrete ogni giorno uno spunto nuovo per ascoltarlo, valutarlo e se avrete voglia, se mi conoscete, collegarlo a quello che sono .
Oggi cominciamo con un disco del 1991 che mi ha segnato profondamente. Conoscevo la band, per il loro percorso in lingua inglese alla fine degli anni ’80. già allora ero intrippato con la musica che durante gli anni delle superiori era diventata parte integrante della mia vita (e qui avrei degli amici da ringraziare ma ci sarà tempo…) ero abbonato ad una rivista musicale, ormai scomparsa dal mercato, IL MUCCHIO SELVAGGIO che parlava con grande passione, della musica che non passava in radio, o davvero raramente, così la mia discografia si arricchiva di losers di oltreoceano o di cantori degli ultimi, o di cantanti che ponevano in primo piano i temi più scottanti del sociale. Ascoltavo già tanta musica “contro” alternandola con i classici del Rock d’oltroceano e d’Albione, Così quando la Wea, pubblicò il disco, io corsi a comprarlo e fu un colpo di fulmine. GANG – LE RADICI E LE ALI rappresentava esattamente il mio immaginario, i miei valori, la mia rabbia di ventiduenne, che poi si sarebbe perso per ritrovarsi più in là con gli anni (ma questa è un’altra storia…). Ascoltatelo, se volete. Lo troverete attuale, purtroppo, ancora oggi! A domani…
