Da agnostico “derivato”, in quanto battezzato, comunicato, cresimato e sposato secondo i riti di Santa Romana Chiesa, mi ha sempre affascinato la figura di San Francesco d’Assisi. Questa idea di spogliarsi completamente dei beni materiali per affidarsi alla provvidenza, non necessariamente o esclusivamente divina, e vivere in comunione con la natura e gli esseri che la popolano, è anche oggi assolutamente rivoluzionaria. Talmente rivoluzionaria che la Chiesa stessa (all’epoca di Papa Bonifacio VII) tacciò di eresia quella frangia, definita Spirituale, dei frati minori, che apirava alla povertà asoluta e all’eremitismo e che più si rifaceva agli insegnamenti originari di Francesco! Figuriamoci oggi, dove il “materiale” è divenuto fondamento della nostra esistenza!
Ho una certa predilezione per i rivoluzionari, quelli che “scartano di lato” rispetto al comune intendere, quelli che pensano che gli “ultimi saranno i primi”. Credo l’abbiate capito, ormai. Resta però il fatto che stiamo parlando di poesia e quindi torniamo al Cantico: si tratta probabilmente del primo testo in volgare italiano giunto fino a noi. Si tratta di una Lauda in cui Francesco inneggia a Dio attraverso l’elenco delle sue creature, invitando nel contempo gli elementi del creato ad unirsi a Francesco stesso nell’acclamare il Creatore. Meraviglioso!
Sembra che il poema, scritto attorno alla fine del 1225 poco prima della morte di Francesco, sia stato redatto in due parti: le strofe finali in cui si parla di malattie e morte hanno un tono completamente diverso dalla parte iniziale del poema, questo fa pensare che siano state aggiunte, per così dire, negli ultimi momenti di vita del Santo. Non è certo, se in origine il poema fosse accompagnato da musica o se venisse declamato come preghiera, ma poco importa. Resta un meraviglioso esempio di accorata poesia che trae spunto dal mondo attorno per onorare chi quel mondo ha creato, e il mondo stesso nella sua bellezza suprema. Dovremmo impararlo a memoria, contestualizzarlo e ricordarlo, non solo ogni quattro ottobre, e rileggerlo più spesso.
Scelgo di proporvi sia la versione in volgare che la traduzione, anche se non necessaria, ma questo vi permetterà di coglierne al meglio le sfumature più recondite. Buona Lettura.

SAN FRANCESCO D’ASSISI (Assisi, 1881-1226) – CANTICO DELLE CREATURE
Volgare Italiano
Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorna, et allumeni noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor Aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’ mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate
Italiano
Altissimo, onnipotente, buon Signore
tue sono le lodi, la gloria e l’onore
ed ogni benedizione.
A te solo, Altissimo, si confanno,
e nessun uomo è degno di te.
Laudato sii, o mio Signore,
per tutte le creature,
specialmente per messer Frate Sole,
il quale porta il giorno che ci illumina
ed esso è bello e raggiante con grande splendore:
di te, Altissimo, porta significazione.
Laudato sii, o mio Signore,
per sora Luna e le Stelle:
in cielo le hai formate
limpide, belle e preziose.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e
per l’Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo
per il quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua,
la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco,
con il quale ci illumini la notte:
ed esso è robusto, bello, forte e giocondo.
Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra,
la quale ci sostenta e governa e
produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.
Laudato sii, o mio Signore,
per quelli che perdonano per amor tuo
e sopportano malattia e sofferenza.
Beati quelli che le sopporteranno in pace
perchè da te saranno incoronati.
Laudato sii, o mio Signore,
per nostra sora Morte corporale,
dalla quale nessun uomo vivente può scampare.
Guai a quelli che morranno nel peccato mortale.
Beati quelli che si troveranno nella tua volontà
poichè loro la morte non farà alcun male.
Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo
e servitelo con grande umiltate.
SZ