Fedor Tjutcev (1803-1873) è stato un diplomatico russo, oltre che eminente poeta del filone romantico. Accostò gli ambienti del romanticismo tedesco durante il suo soggiorno a Monaco di Baviera, dove frequentò Schelling ed Heine. Visse anche a Torino per qualche anno. Le prime poesie pubblicate sono del 1836 e suscitano subito ampi consensi, ciò nonostante Fedor continuerà a non definirsi un letterato, malgrado la crescita costante della sua fama soprattutto in patria dove gli vennero tributi numerosi riconoscimenti anche da artisti decisamente affermati all ‘epoca quali, Turgenev e Dobroljubow.
L’universo poetico di Tjutcev si muove in un coacervo di visioni metafisiche e liriche filosofiche (meditativa), gli argomenti principali delle quali sono le riflessioni sul creato, sulla sorte umana, sulla natura. Il poeta racconta quindi spesso, la perdita, il rimpianto che caratterizza il solitario destino umano con una scrittura concia, austera ed incalzante eppure di grande sensibilità. Buona lettura!!

FEDOR IVANOVIC TUJTCEV – BUFERA PRIMAVERILE (1828)
Amo all’entrar di maggio la bufera
quando il primaverile, primo tuono
come per gioco e folleggiando
brontola su nel cielo azzurro.
Tuonano i giovani rimbombi,
ecco la pioggerella, vola
polvere, pendono pluviali
gemme, ed il sole indora i fili.
Dal monte scorre rapido il torrente,
dura al bosco il baccano degli uccelli,
e il fragore montano ed il boschivo
tutto fa il verso ai tuoni lietamente.
Diresti ch’Ebe capricciosa,
nutrendo l’aquila di Giove,
con riso coppa fervida di tuoni
abbia versato sulla terra.
SZ