Nata nel 1907, devota alla Rivoluzione Messicana del 1910, ammiratrice di Josè Vasconcelos, era affetta dalla nascita da spina bifida, la sua situazione fisica peggiorò a seguito di un drammatico incidente automobilistico che la costrinse a 32 operazioni chirurgiche e al riposo forzato a letto per quasi 1 anno e mezzo. In quel periodo comincia a dipingere: la prima opera è un autoritratto. Nel contempo comincia ad interessarsi alle teorie comuniste, mente gli autoritratti divennero una serie che impressionò per tocco e colori il pittore messicano Diego Rivera, che la introdurrà nei salotti politici e culturali di Città del Messico e con cui vivrà una intensa storia d’amore.
Nel frattempo scrive alcune poesie, fra cui quella presentata oggi, poesie che confermano un talento artistico smisurato e una personalità fortissima oltre che temprata da una vita condizionata dagli strascichi dell’incidente e dai continui tradimenti, peraltro spesso reciproci, con il grande amore della sua vita, Rivera.
Chi conosce l’arte pittorica di Frida Kahlo non potrà non notare delle profonde analogie con i versi redatti dalla pittrice, che ebbe a dire: «Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni.». Vale anche per gli scritti. Buona lettura!!

FRIDA KAHLO – DI STRUGGENTE BELLEZZA
Ho smesso di contare le volte in cui,
arrivata alla seconda riga,
ho cancellato e riscritto tutto nuovamente.
Cercavo un inizio ad effetto,
qualcosa di poetico e vero allo stesso tempo,
qualcosa di grandioso, ma agli occhi.
Non ci sono riuscita.
Poi ho capito,
ricordando ciò che non avevo mai saputo:
che per i grandi cuori
che muoiono nel corpo
ma che continuano a battere nel respiro della notte,
non ci sono canoni o bellezze regolari,
armonie esteriori,
ma tuoni e temporali devastanti
che portano ad illuminare un fiore,
nascosto,
di struggente bellezza.