Disco del giorno…e un po’ di me. Del Fuegos – Boston, Mass (1985)

Lo dico prima, a scanso di equivoci: qua sono assolutamente di parte. Questo è uno dei miei dischi preferiti di sempre. E io scrivo della “mia” musica, vi piaccia o meno. Lo so. lo so, sono quasi degli sconosciuti fuori da una erto circuito non certo di successo in Italia, ma i vinili dei Del Fuegos li ho letteralmente consumati, da fan assoluto e devoto. Tanto che per non rovinarli di più mi sono ricomprato i CD dei loro lavori. A metà degli Ottanta i ragazzi qua battagliavano alla grande con i Blasters e i Replacements tamto per dire di due band in voga in quegli anni. Ma i fratelli Zanes mi sono rimasti nel cuore: attingevano a piene mani dai Creedence, dagli Stones, dal Boss addirittura da Buddy Holly per proporre un rock ‘n’ roll sporco, urlato, per niente patinato come sembravano essere gli anni 80. E nemmeno troppo spigoloso come qualche band post punk di quekl periodo.

Il disco si apre con Don’t Run wild, cavalcata rock che cresce di ritmo ad ogni strofa per poi proseguire con Hand in Hand, martellante nel ritornello, che precede I Still want you anticipo di quello che verrà. Sound of our town traccia la via del rock “onesto” in attesa che l’andamento strasciscato di Fade to Blue con il solo di chitarra ti si incolli all’anima e non si stacchi più ad anni di distanza. I losers per eccelenza, ottime critiche, ottimo seguito ai concerti, vendite zero. Provate a restare impassibili ascoltando It’s Alright, o a non commuovervi sentendo Hold us down o a non immaginarvi in un western moderno sulle note di Night on the town, l’attacco di Shame è indimenticabile, come il suo incedere e poi si chiude col botto di Coupe De Ville dove l’ugola di Dan da spazio alla sua poesia in una ballata da accendini e cori.

Ed è già ora di ripartire dall’inizio… oh, non mi stanco mai di ascoltarlo! Dite che son troppo di parte, troppo indulgente con un gruppo che ha lasciato solo una piccolissima impronta nella storia della musica? Può essere ma pochi dischi riescono a farmi star ben con me stesso come questo BOSTON, MASS. Del resto questi sono i Del Fuegos, l’ho detto prima: i losers perfetti!! Onesti, sporchi e passionali, sinceri e ingrado di ripresentarsi nel 1989 con un’altrettanto onesto disco SMOCKING IN THE FiELDS che vi consiglio per approfondire. Buon Ascolto, provate ad ascoltarli, ne vale la pena!!

Sono talmente losers che ne Spotify, ne Apple Music permette di copiare il link dell’album così vi linko brano per brano… magari vi convinco ad ascoltarli! Cosa non fanno i fans per queste rock band!!

P.S. non accadrà mai ma se doveste trovarmi un giorno su qualche palco con in braccio una chitarra elettrica, passate da li perché un paio di pezzi dei Del fuegos nella mia scaletta ci passano sicuri! Sicuri!

Classificazione: 4.5 su 5.

DEL FUEGOS-BOSTON, MASS (1985)

Don’t run wild

Hand in hand

I still want you

Sound of our town

Fade to blue

It’s Alright

Hold us down

Night on the town

Shame

Coupe De Ville

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