di Stefano Zorzi
Si sa, tutte le playing list, così come le classifiche, sono opinabili, discutibili, banali e indisponenti dato che ognuno le vede a modo proprio, ma forse il bello è proprio questo: ognuno può dire la sua, apprezzare o meno, valutare, commentare, cancellare, criticare e chi più ne ha più ne metta.
Amo il blues profondamente, probabilmente perchè nel profondo la mia anima è esattamente così, malinconica come solo un blues sa essere, ma non lo amo solo per questo. Lo amo perchè è stato la genesi della “mia” musica, perchè per decenni ha rappresentato l’unica voce degli oppressi nei campi di cotone, lo amo perchè è musica popolare, quella che nasce dalla gente.
Non solo lo amo, ma lo ascolto (ancora dopo tanti anni) e lo suono strimpellando la chitarra e ancora mi emozionano come un bimbo quei suoni che uscivano dalle rudimentali cigar-box guitars, quelle ritmiche circolari, quelle invocazioni disperate e gioiose al tempo stesso, quell’aurea da “devil’s side” che ne caratterizza la leggenda.
Ecco perchè metto in fila 10 classici Blues, secondo il mio gusto e con il mio commento, con le mie sensazioni, con quello che provo, con la mia anima blues.
A voi l’ascolto, il commento, la critica e magari anche la scoperta di un genere musicale che sta alla base di quasi tutta la musica contemporanea di matrice anglosassone. Buon Ascolto.
L’essenza. E’ tutto qui, riassunto nella tormentata vita di questo chitarrista sconosciuto che lascia al mondo una manciata di canzoni avvolte dal mistero, tramandate a voce nel racconto dell’anima venduta al Diavolo ad un crocicchio in cambio del Blues, per poi morire a 27 anni (eh il destino…), E non importa se sia mito o leggenda, se fosse davvero il Diavolo a quell’incrocio o forse il fantomatico bluesman Ike Zinneman, non importa perchè questa canzone E’ il blues.
2. MATCH BOX BLUES – Blind Lemon Jefferson
Questo coloured texano, non vedente dalla nascita, negli anni ’20 divenne una vera e propria star. Si muoveva per gli stati del sud portando con se la sua musica e diffondendo sonorità fino ad allora mai sentite che lo avrebbero reso in seguito il padre del, cosiddetto, Texas Blues. Il brano in questione divenne uno standard e fu fonte d’ispirazione per decine di bluesmen. La domanda contenuta nel testo “I’m sitting here wondering, will a match box hold my clothes” (sono seduto e mi sto chiedendo, una scatola di fiammiferi conterrà i miei vestiti?) rende l’idea di quale fosse la vita del bluesman e di quali tormenti esistenziali fosse permeata.
3. PONY BLUES – Charley Patton
Pony Blues è la prima canzone che Charles Patton incise per la Paramount nel 1929, la scrisse a 19 anni, la incise a 38, dopo quasi vent’anni di performance in giro per gli States. L’anima Blues di Charley è enfatizzata dalla qualità della registrazione (fruscii e scratching a profusione) e la dolenza del testo e del cantato non fanno altro che riportare in superficie la vera essenza del Blues. Il testo è permeato di metafore sul rapporto uomo-donna nell’America nera del primo novecento.
4. CANDY MAN BLUES – Mississippi John Hurt
Più che un blues un ragtime dai chiari, chiarissimi riferimenti sessuali (argomento che ricorre spessissimo nel blues), mascherati per i benpensanti del tempo dietro la metafora dei dolciumi proposti al pubblico femminile dal protagonista della canzone. Fantastico il fingerpicking sulla chitarra.
Per definire l’impatto di questa canzone sulla musica che sarebbe venuta negli anni successivi basti pensare che i Rolling Stones presero il loro nome dal brano in questione del grande Muddy. Amo questo pezzo, ipnotico, alla follia.
6. NOBODY KNOWS WHEN YOU’RE DOWN AND OUT – Bessie Smith
Altro brano leggendario. Il testo è forse una delle rappresentazioni migliori dell’universo blues. “Once I lived the life of a millionaire
Spending my money, I didn’t care…Then I began to fall so low
I didn’t have a friend, and no place to go…Nobody knows you when you down and out” In tre minuti scarsi la curva di una vita che da splendente diviene trasparente e disperata. Cosa può essere più Blues?
7. DUST MY BROOM – Elmore James
Ero indeciso fra l’inserire nella lista l’altra celeberrima canzone di Elmore James The Sky is Crying, poi ho pensato che questo brano rappresentasse meglio il Blues Classico (l’originale è del solito Robert Johnson) nella sua evoluzione verso il rock come lo conosciamo adesso. Il re della Slide Guitar non tradisce comunque, e andate a leggervi il testo, troverete la spiegazione di molte domande sul blues….
8. ONE BOURBON, ONE SCOTCH, ONE BEER – John Lee Hooker
John Lee Hooker è uno dei miei personali miti blues. Senza un motivo particolare, è cosi. Ho inserito questo pezzo perchè quando il blues è profondo, non può che essere anche alcolico…. e se sul ritmo di questo meraviglioso blues cominci con un bicchierino poi suoni decisamente meglio…..
9. HOW BLUE CAN YOU GET? – B.B. King
Domanda fondamentale: quanto puoi essere blue? In questo brano del grande B.B.King Lucille, la sua adorata chitarra, scava nell’anima dell’ascoltatore così a fondo da tirar fuori da ognuno “l’allegra malinconia” rappresentata dal Blues che è in ognuno di noi. Imprescindibile!
10. SWEET HOME CHICAGO – Robert Johnson
ricordate quando parlavo delle ritmiche circolari del blues? beh eccoci qua tornati a Robert Johnson: anche lui pensa al ritorno nella sua “Sweet Home, Chicago”. Brano che ha avuto centinaia di interpretazioni, coverizzato da tutti. Personalmente mi è carissima l’interpretazione della Blues Brothers Band nel cult cinematografico degli anni ’80, e poi è stato il primo blues che ho imparato sulla chitarra..
Devo sicuramente delle scuse agli esclusi: mi vengono in mente Howlin’Wolf, T-Bone Walker, Albert King, Blind Willie McTell, Blind Blake, Big Joe Turner, Lead Belly, Will Dixon & Memphis Slim e chissà quanti altri grandissimi ho escluso dalla lista ma dieci pezzi son davvero pochi e comunque la loro musica si trova con facilità sulle piattaforme digitali anche se mi permetto di darvi un consiglio: ascoltate il blues dai vinili come si faceva anni fa. Ha tutto un altro sapore.
Grazie per l’attenzione e i commenti che vorrete lasciare. Alla prossima selezione…
SZ
