di Stefano Zorzi
Introduzione
Esistono artisti che, pur osannati dalla critica e adorati da sparute orde di fans, sono davvero spesso nascosti al grande pubblico, vuoi per indole, che per poetica, che per inquadramento in generi e stili spesso fuori dal mainstream. Nick Cave ne è forse la sublimazione, osannato dalla critica e dai “suoi” fans ha influenzato decine di band e artisti Australiani e non nel corso di una carriera ormai quarantennale e che visto l’ultimo lavoro con Warren Ellis, Carnage, non accenna ad arrestarsi. E’ stata proprio l’ultima fatica discografica, ostica e drammaticamente carica di pathos a darmelo spunto per questo approfondimento su un artista, sicuramente non mainstream, non particolarmente simpatico, discretamente presuntuoso, ma che ha scritto, suonato, cantato la sua vita, i suoi tormenti, i suoi demoni, le sue vittorie e le sue sconfitte, sempre senza filtri, dure, nette, dirette come sanno essere coloro che hanno vissuto quasi sempre al limite. Se a questo si aggiungono le origini, la terra da cui proviene potete provare ad ascoltare le canzoni di Nick immaginando un panorama australiano. A qualcuno verrà la pelle d’oca…
Dai, cominciamo:
Bio-discografia-storico-geografica
Tracciando un ‘ipotetica retta dall’Italia alla terra degli aborigeni, quest’ultima sarebbe lunga circa 15.700Km o, se preferite, in aereo 14.349 Km che a 800Km/h di media fanno circa 18 ore di volo, 1080 minuti, 64.800 secondi.
Nick Cave, all’anagrafe Nicholas Edward Cave nasce il 22 settembre 1957 a Warracknabeal nello stato Australiano di Victoria a 330 Km di nulla da Melbourne.
E’ indubbiamente una delle figure di maggior rilievo del variegato modo della musica alternativa Australiana. Oltre all’attività musicale di cantante e compositore è scrittore, sceneggiatore, attore. Un artista a tutto tondo.
La densità di popolazione dell’isola continente Australia è di 2,79 abitanti per km quadrato. Quella dello stato di Victoria è la più alta del continente con 28 abitanti per Kilometro quadrato. In Italia la densità di popolazione media è di 189 persone per Kilometro quadrato.
L’educazione di Nick è di stampo anglicano, quindi Sacre scritture, tradizione e ragione sono i cardini educativi di Nick che da adolescente, trasferitosi nella cittadina di Wangaratta, si unisce al coro della cattedrale, dove emergono le sue qualità vocali da baritono che poi l’accompagneranno per tutta la carriera. In questo periodo fa conoscenza con Mick Harvey, figura di riferimento nella sua carriera, e con lui fonda la prima band i Concrete Vulture che nel 1979 pubblicheranno l’album Door, Door, dopo che l’attività live li aveva resi noti al pubblico australiano.
La scoperta del Continente Australiano è da attribuire all’esploratore olandese Willem Janszoon nel 1606, ma la colonizzazione del continente inizia, oggettivamente dal 1770 in poi, dopo che il luogotenente britannico James Cook individua nella sconfinata isola australe un buon luogo per istituire delle colonie penali per l’impero britannico.
La band cambia nome, ora sono i The Birthday Party e non solo, cambia anche continente perchè si trasferisce a Londra. Nella Capitale dell’impero l’irruenza live della band di Cave lo inquadra , siamo all’inizio degli anni ’80, nella scena post-punk londinese. Collabora con Lydia Lunch ad un Ep dal titolo Drunk on the Pope’s blood . I Birthday Party rimarranno in vita fino al 1983, dopo 4 album (considerando anche Door, Door) fra cui spicca L’omonimo del 1980 e diversi singoli. Si sciolgono a Berlino e dalle ceneri dei Birthday party nascono The Bad Seeds: nella formazione oltre al nostro Nick, troviamo l’immancabile polistrumentista e arrangiatore Mick Harvey, Blixa Bargled chitarrista già negli Einstürzende Neubauten, Barry Adamson al basso e Hugo Race alla chitarra. La produzione della band è fondamentale nella seconda metà degli anni ottanta, i testi tossici e visionari di Cave uniti alla “violenza” del sound dei Bad Seeds e alla voce baritonale del leader sfornano capolavori assoluti nel genere come From here to eternity, Your funeral my trial, Tender prey, Let Love in. Osannato dalla critica fin dagli esordi, criticato anche aspramente per gli eccessi di droga e alcool, dopo la pubblicazione di Tender Prey (1989) si disintossica completamente (assieme alla band) lascia Berlino prima della caduta del muro e si trasferisce in Brasile, dove la compagna Viviene Cameiro nel 1991 gli darà il primo figlio Luke. Nel 1993 torna a Londra e nel 1994 pubblica Let Love In, il primo album ad ottenere anche qualche riscontro commerciale oltre agli elogi dei critici , di album in album arriviamo a Murder Ballads del 1996 che ottiene un buon successo anche commerciale soprattutto grazie a i duetti con la superstar australiana Kilye Minogue e con la cantautrice Inglese Pj Harvey, che sarà anche la compagna di Nick per un breve periodo dopo l’uscita di The Boatman’s Call (1997)
Prima della Colonizzazione Inglese sull’Isola, non è dato esattamente sapere quanti aborigeni calcavano il suolo australiano, si ipotizza almeno un milione per circa 300 lingue diverse; oggi sono circa 300.000 e rappresentano il 2% circa della popolazione.
Più o meno pacificato con se stesso, nel 1999 sposa la modella inglese Susie Blick che gli darà due gemelli, Earl e Arthur (tragicamente scomparso nel 2015 precipitando da una scogliera vicino a Brighton in Inghilterra). Un altro segno profondo sulla tormentata vita di Nick. Nel nuovo secolo la produzione dei Bad Seeds che dal 2004 hanno salutato Blixa Bargeld si sviluppa regolare con i picchi artistici di Abattoir Blues/The Lyre of Orpheus del 2004 e Skeleton Key del 2016. Dal 2009 anche il sodalizio con Mick Harvey è sciolto e l’ultima opera a nome Bad Seed è Ghosteen del 2019.
Il genocidio della popolazione Aborigena si è interrotto, formalmente, fra il 1930 e il 1945. Si contano milioni di morti sull’altare della colonizzazione inglese. Come sempre l’occidente “di valore” prende senza chiedere e uccide chi si frappone in nome dell’impero, del Re o della democrazia.
Nel frattempo fra il 2007 e il 2010, sotto lo pseudonimo Grinderman, Cave pubblica 2 album garage rock assieme ad alcuni componenti dei Bad Seeds fra cui Warren Ellis che nel 2009 aveva già collaborato all’album cointestato White lunar.
Si dedica anche alla composizione di svariate colonne sonore per film e serie televisive e scrive due raccolte di poesie e scritti King Ink e King Ink II oltre a due romanzi dal titolo E l’asina vide l’angelo e La morte di Bunny Munro. Inoltre sceneggia tre film diretti dal regista Australiano John Hillcoat oltre a recitare in svariate pellicole (la più nota è la partecipazione con in Bad Seeds a Il cielo sopra Berlino di Wenders nel ruolo di… Nick Cave & The Bad Seeds).
Commento
Quella qui sopra è in breve, la storia artistica di Nick Cave: quanti cantanti, rocker, cantautori abbia influenzato non è dato a sapere, ma la sua voce baritonale e il tono, spesso elegiaco, delle sue composizioni hanno segnato profondamente il post-punk europeo, dando consistenza ad una scena che fra gli 80 e i 90 ha percorso la dorsale europea da nord a sud passando per i Joy Division, i lavori più visionari dei Depeche Mode in chiave elettro-rock fino ad arrivare ai nostri confini: l’incedere del cantato di Giovanni Lindo Ferretti ad esempio, richiama in molti brani del Consorzio Suonatori Indipendenti il cantato di Nick Cave e alcune strutture sonore tipiche del Re Inchiostro.
Non è certo un ascolto facile quello della musica di Cave, spesso per poterlo apprezzare vanno contestualizzati i momenti e i tormenti esistenziali del giovane Cave, che ha sempre cercato, romanticamente di far coincidere la vita con la sua arte, nella quali infila a più riprese i demoni della sua esistenza elevandoli a cardine della sua poetica, fermamente convinto di essere nel giusto, supportato da un ego smisurato che lo accompagna da sempre.
Lydia Lunch, regina dell’underground newyorkese, che ha collaborato con Cave ebbe a dire a tal proposito: “Che cosa potrà fare oltre a questo? Esploderà? Forse il biglietto d’ingresso che ho pagato vale per questo…”
La stessa vita di Cave viene “interpretata”, prima ancora che vissuta, come una messa in scena. Un artista “maledetto” come spesso vengono definiti coloro i quali, prendendo spunto dai poeti francesi, si sentono eletti a compiere il loro compito artistico senza badare o fregandosene altamente di qualsiasi condizionamento esterno. D’altro canto è ben chiari il concetto quando dichiara “L’unico motivo per cui scrivo canzoni è ch considero la mia arte un mezzo per evadere dalla quotidianità, un’occupazione assolutamente individuale come fare l’alcolizzato cronico o il tossico o qualsiasi altro ruolo che permetta di emarginarsi e stare per conto proprio”.
Non semplice quindi criticare l’artista “Le critiche mi offendono sempre!”, ne è facile catalogarlo nell’universo rock, dato che lui si vede, con la chiara presunzione di cui è latore, come un artista a tutto tondo capace di trasformarsi da rocker a scrittore o a poeta o addirittura performer. Ecco forse questa è la definizione che più gli aggrada.
Personaggio controverso, Nick Cave. Difficile da affrontare musicalmente, negli scritti e nei testi continuamente permeati del suo vissuto nichilista e “tendente al negativo”. Qualcuno potrebbe pensare ad un cattivo maestro, ma in realtà la qualità complessiva della scrittura di Re Inchiostro invita decisamente alla lettura, alla comprensione del testo cantato, ai risvolti musicali sempre sui generis e poco omologati e per questo fonte di ispirazione per molti.
Si può essere fan di Nick Cave? Personalmente lo ritengo difficile, anche se accolgo con curiosità e spesso, stupore ogni sua opera e, nonostante tutto lo ascolto volentieri. Ma non posso considerarmi un fan, qualcun’altro forse si! Si può però, senza alcun dubbio, considerare l’artista Cave come un crudo analista dei nostri tempi, meritevole di essere ascoltato/letto, e le sue opere come squarci aperti sul mondo, visto con gli occhi di chi arriva dall’altra parte del mondo e della solitudine, dei silenzi, degli spazi, della desolazione delle lande australi porta impresse le stimate nel profondo dell’anima. Non fosse altra che questa la motivazione che porterà a cercare di scoprirlo più a fondo, vi garantisco che ne vale la pena.
Buon ascolto e buona lettura. Vi lascio discografia e bibliografia del nostro se interessati ad approfondire l’argomento.
Disco – Bibliografia
Concrete Vulture/The Birthday Party
Album in studio
- 1979 – Door, Door (Mushroom Records)
- 1980 – The Birthday Party (Missing Link Records)
- 1981 – Prayers on Fire (4AD Records)
- 1982 – Junkyard (4AD Records)
Nick Cave and the Bad Seeds
Album in studio
- 1984 – From Her to Eternity (Mute Records)
- 1985 – The Firstborn Is Dead (Mute Records)
- 1986 – Kicking Against the Pricks (Mute Records)
- 1986 – Your Funeral… My Trial (Mute Records)
- 1988 – Tender Prey (Mute Records)
- 1990 – The Good Son (Mute Records)
- 1992 – Henry’s Dream (Mute Records)
- 1994 – Let Love In (Mute Records)
- 1996 – Murder Ballads (Mute Records)
- 1997 – The Boatman’s Call (Mute Records)
- 2001 – No More Shall We Part (Mute Records)
- 2003 – Nocturama (Mute Records)
- 2004 – Abattoir Blues/The Lyre of Orpheus (Mute Records)
- 2008 – Dig, Lazarus, Dig!!! (Mute Records)
- 2013 – Push the Sky Away (Bad Seeds Ltd.)
- 2016 – Skeleton Tree (Bad Seeds Ltd.)
- 2019 – Ghosteen (Bad Seeds Ltd.)
Grinderman
Album in studio
- 2007 – Grinderman (Mute Records)
- 2010 – Grinderman 2 (Mute Records)
Con Warren Ellis
- 2009 – White Lunar
- 2021 – Carnage
Bibliografia di Nick Cave
- 1988 – King Ink
- 1989 – E l’asina vide l’angelo (And the Ass Saw the Angel)
- 1997 – King Ink II
- 2009 – La morte di Bunny Munro (The Death of Bunny Munro)

Una opinione su "Nick Cave: squarci sul mondo dall’altra parte del mondo. La leggenda di Re Inkiostro."