Poesia della sera. Paul Verlaine – L’angoscia

Un altro “maledetto” francese a turbare la nostra serata con la sua poetica visionaria e schietta: Paul Verlaine e la sua personalissima angoscia. Ma d’altro canto sono i turbamenti a elevare le nostre riflessioni, no? Buona lettura, sognatori!!

PAUL VERLAINE – L’ANGOSCIA

 
Niente di te, natura, mi commuove, né i campi prodighi, né l’eco vermiglia delle pastorali
siciliane, né le sontuose aurore,
né la solennità dolente dei tramonti.
Rido dell’arte e rido anche dell’uomo, dei canti,
dei versi, dei templi greci e delle torri a spirali 
che nel cielo vuoto innalzano le cattedrali, 
e osservo buoni e malvagi con lo stesso sguardo. 
Non credo a Dio, abiuro e rinnego 
ogni pensiero, e quanto all’ironia vecchia ch’è l’amore 
oh come vorrei che non se ne parlasse più! 
Stanca di vivere, ma tutta timorosa di morire, 
come il vascello perduto, tra il flusso e il riflusso 
‘anima mia salpa per terribili naufragi.

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